24 gennaio 2021 presentazione della proposta di documento politico-programmatico

24 gennaio 2021

ore 10:30 – 13:300

videoconferenza online

Coordinamento Comunista Lombardia (CCL)

Coordinamento Comunista Toscano (Cct)

Piattaforma Comunista – per il Partito Comunista del Proletariato d’Italia

presentazione della

Proposta di documento politico-programmatico

chi è interessato a partecipare si metta in contatto con:

  •  coordinamentocomunistalombardia@tutanota.com
  •  coordcomtosc@gmail.com
  •  teoriaeprassi@yahoo.it

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La funzione dell’Ordine Nuovo nella formazione del PCd’I e i suoi insegnamenti

La funzione svolta dal gruppo dei comunisti torinesi, raggruppati attorno a L’Ordine Nuovo diretto da Gramsci, nella lotta per la costruzione di un autentico partito politico della classe operaia in Italia, si sviluppò in due momenti.

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Livorno 1921-2021: «mitigare le disuguaglianze» o abolire la divisione della società in classi?

In vista del 100° anniversario della fondazione del Partito Comunista d’Italia – Sezione della III Internazionale, un po’ tutti cercano di lucrare “politicamente” sull’evento. Tutti, dagli estranei, ai nemici dichiarati, dagli ex – ex “comunisti” o “ex” democristiani – ai “sinistri riformisti”, ai “sinistri radicali”: tutti (o quasi) a battersi il petto per le “lacerazioni profonde” della scelta fatta il 21 gennaio 1921. Tutti – tranne, forse, i partitucoli che, rannicchiati nelle proprie parrocchie e senza alcun legame con la classe operaia, si proclamano comunisti – a piangere per il “peccato originale” commesso a Livorno. Tutti a discettare sulla “tragedia” consumata nel dar vita al Partito comunista, che rompeva con la II Internazionale scaduta nell’opportunismo e nel social-sciovinismo, per aderire alla III Internazionale, comunista e rivoluzionaria. Tutti, in ogni caso, concordi nel ribadire che “Non bisognava staccarsi dal PSI”.

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Il Biennio Rosso del 1919-1920: lezioni per l’oggi

L’occupazione delle fabbriche e il naufragio della spinta rivoluzionaria. Il ruolo deleterio del PSI.

Il Biennio Rosso del 1919-1920 fu uno spartiacque fondamentale per la storia dei comunisti italiani.  Costituì il momento in cui la componente rivoluzionaria del Partito Socialista Italiano prese atto dell’incompatibilità con un’organizzazione politica che negava la funzione propria di un partito di avanguardia della classe operaia, fino ad arrivare alla scissione di Livorno del gennaio del 1921 e alla nascita del PCd’I.

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La conquista del leninismo: dalle Tesi di Roma alle Tesi di Lione

Frutto di un lungo e faticoso percorso di avvicinamento tra i diversi gruppi comunisti – in particolare la “frazione astensionista” diretta da Amadeo Bordiga ed il gruppo de “L’Ordine Nuovo” guidato da Antonio Gramsci – che si erano formati in seno al PSI, il partito che nasce a Livorno il 21 gennaio 1921, con il fine dichiarato di assurgere al ruolo di guida di una rivoluzione proletaria fattasi più lontana dopo il fallimento del “Biennio Rosso” 1919-1920, è, almeno fino a tutto il 1923, un’organizzazione modellata sulle concezioni politiche ed organizzative di Bordiga.

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Lavorare ovunque siano le masse operaie

Il compito più importante di un vero Partito comunista consiste nel rimanere sempre nel più stretto contatto con i più ampi strati del proletariato” (II Congresso del Komintern, Tesi sul ruolo del Partito comunista nella rivoluzione proletaria, 1920)

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