Firenze, 25 giugno

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Il CLA (Coordinamento Lavoratori/trici Autoconvocati) propone un’assemblea nazionale unitaria su “salute, sicurezza, repressione” nei luoghi di lavoro e sul territorio per domenica 25 giugno ore 10.30 al Cpa Firenze Sud

Un’assemblea promossa direttamente dalle realtà disponibili e interessate, aperta al contributo e alla partecipazione di chi è impegnato su questi temi, per denunciarne la gravità della situazione, per organizzare iniziative, dibattiti, mobilitazioni, per essere a fianco di chi lotta e che, proprio per questo, subisce ogni forma di rappresaglia padronale, aziendale, giudiziaria.
Un’assemblea con la prospettiva di iniziare a coordinarsi e a centralizzare l’intera attività, su questi temi, in modo sistematico e permanente, da parte di ogni singola realtà.
Vi sono ambiti e forze attive, a cominciare da quelle sindacali, come coordinamenti, collettivi, reti, osservatori, associazioni. Il desiderio di unità deve tradursi in realtà per un’azione concreta e coerente di prevenzione e protezione. La proposta è costituire un Centro unitario in grado di sviluppare un’azione comune in un numero maggiore di territori; di sviluppare mobilitazioni e campagne di denuncia, solidarietà, lotta.
PER trasformare la coscienza di classe in maturità politica, necessaria a unire forze già operative, ad alimentarne altre e a far sì che l’intera forza sia in grado di sovvertire l’attuale situazione, così grave, su temi fondamentali come salute, sicurezza e repressione. Questo metodo e modo di procedere, all’insegna dell’unità, rappresenta un salto qualitativo e quantitativo, l’unità di classe e per la classe, utile alle lotte e a sviluppare una tendenza generale alla lotta.
Un salto in avanti, un passo concreto, PER resistere e contrapporsi a progetti e provvedimenti padronali e governativi, all’immobilismo di sindacati burocratici e collaborazionisti. Un’unità di classe per dare forza propulsiva e propositiva alle iniziative, alla rabbia e al dolore dei familiari delle Vittime sul lavoro e da lavoro, di stragi industriali e ambientali, alle avanguardie operaie e sindacali, agli attivisti Rsu/Rls, impegnati e attivi sui temi esposti.

2 giugno 2023

Palestina

Sostegno ai Prigionieri e alle Prigioniere e a tutto il PopoloPalestinese in Lotta contro l’occupazione sionista della loro terra


Dal 1967 più di un milione di palestinesi è stato rinchiuso nelle carceri sioniste. L’assassinio di donne, bambini, giovani e combattenti per la libertà, l’espulsione forzata dalla loro terra, perpetrata da più di 100 anni dai sionisti-israeliani non ha ancora piegato il popolo palestinese e la sua lotta per la libertà e l’autodeterminazione.


La Resistenza palestinese oggi è più viva che mai.


Discutiamone con il compagno palestinese Younis Kutaiba appena tornato dai territori occupati della Palestina Storica (israele)


Venerdì 10/02/23 a PISA


ore 19 c/o Il Circolo Arci “A. Gramsci” Via Fiorentina, 167, dalle 19,30 Buffet di sottoscrizione ore 20,30 Dibattito


Sabato 11/02/23 a Viareggio


ore 17 c/o Il Cantiere Sociale Via Belluomini, 18, dalle Ore 17,00 Dibattito, ore 20,30 cena di sottoscrizione


Organizzano: Collettivo “Per La Palestina”, Redazione Lotta Continua Pisa, Cantiere Sociale Viareggio, Ass. Italia Cuba, Fronte della Gioventù Comunista, Circolo Partigiani Sempre Viareggio, Comitato No Camp Darby

Ritrovo ad Avenza in via Gino Menconi, 25 (circolo ARCI) lunedì 17 ottobre alle ore 18

Nell’anniversario della morte di Gino Menconi per fare propri i suoi insegnamenti di lotta e di unità delle forze antifasciste, di riscatto delle classi popolari e di speranza in un mondo migliore. Centro di Documentazione Gino Menconi

Roma, 16 ottobre 2022

La guerra in Ucraina, la crisi economica e il grande caos mondiale in arrivo

La guerra in Ucraina, la crisi economica e il grande caos in arrivo

riceviamo e volentieri pubblichiamo

APPELLO PER UNA CONFERENZA POLITICA DI CLASSE

La guerra in Ucraina, la crisi economica e il grande caos mondiale in arrivo.
Che fare?
Dall’inizio del secolo è in corso una sequenza inarrestabile di guerre, recessioni produttive, tracolli finanziari, catastrofi climatiche, emergenze sanitarie, che configura una crisi senza precedenti del modo di produzione capitalistico, in caotico avvitamento su sé stesso. Nell’ambito di questo processo lo scoppio della guerra in Ucraina tra la Russia e la NATO segna un punto di non ritorno. Infatti l’invasione russa dell’Ucraina ha inasprito anche sul terreno militare un conflitto inter-capitalistico globale tra il blocco occidentale e il blocco in formazione intorno all’asse Cina-Russia che era già teso prima del 24 febbraio, e ha per oggetto il controllo dei mercati, delle materie prime, delle reti di trasporto internazionali e – un aspetto nuovo in via di definizione – la ristrutturazione del sistema monetario internazionale, la supremazia nei mercati finanziari. L’espansionismo della Nato nell’Est europeo ha contribuito in misura determinante all’escalation militare in atto sul territorio ucraino, che sta a sua volta risvegliando altri focolai sopiti nelle guerre che si sono succedute nell’ultimo quarantennio, con nuove tensioni tra Kosovo e Serbia, Armenia e Azerbaijan, Cina e Taiwan (sempre per conto Usa!). E tale dinamica ha innescato un’instabilità globale con l’impennata dei prezzi delle materie prime agricole ed energetiche, e una competizione inter-capitalistica sempre più accesa nella rincorsa tra protezionismi, sanzioni e contro-sanzioni. Il mercato mondiale, la politica internazionale, sono oggi un vero e proprio campo di battaglia. Per gli Stati Uniti, e in generale per le potenze occidentali, la posta in gioco è la difesa del proprio traballante primato nell’ordine imperialista imposto con la seconda guerra mondiale e ribadito con le offensive scatenate in pressoché tutte le zone del mondo dopo il 1989. Con l’inesorabile declino dei vecchi padroni del mondo, stanno emergendo le mire di stampo altrettanto capitalistico e predatorio dei paesi di più recente sviluppo, la Cina per prima, capaci di tessere a livello regionale e globale trame efficaci di protezione dei propri interessi.
Per questo lo scontro in atto assume una sempre maggiore intensità ed estensione, e in una contesa all’ultimo sangue di questo genere tra i giganti del capitalismo mondiale le pseudo autodeterminazioni nazionali (come quella invocata per l’Ucraina) servono solo come armi di propaganda a giustificazione del proprio bellicismo. Incapaci di risolvere altrimenti una crisi che gli sfugge da tutte le parti, i potentati monopolistici e i loro stati ricorrono una volta di più alle guerre. Scenari che aggravano la crisi strutturale e complessiva in cui versa il capitalismo, già accentuata dalla pandemia da Covid-19, e che determinano un’impennata, già visibile, del carovita, della disoccupazione e dell’inflazione anche per la speculazione sui prezzi dell’energia e che si concretizzano anche con l’attacco ai salari e alle condizioni di vita di ogni proletario e proletaria. Conflitti e scenari in cui si regolano i conti tra le diverse frazioni e fazioni del capitale globale, ma sono anzitutto guerre ai proletari, e sono servite in passato e servono oggi a scagliare proletari contro proletari, avvelenandone la vita, i sentimenti, lo stato di coscienza per poterli usare come carne da macello.
Le potenze capitalistiche cercano di nascondere e dissimulare il reale contenuto della loro contesa con una propaganda centrata su motivi ideologici, culturali, religiosi, etnici, ma la socializzazione dei costi e la privatizzazione dei profitti della guerra fa chiarezza sul suo reale contenuto. Il nostro sforzo dev’essere, quindi, riportare lo scontro in atto in Ucraina e nel mondo alla sua contraddizione principale: quella tra capitale e lavoro, tra borghesia e proletariato, e – al fondo – tra capitalismo e socialismo. Si tratti dell’Ucraina o di altri contesti, dalle guerre dei loro 3 padroni i proletari hanno tutto da perdere, nulla da guadagnare. Su questa contraddizione bisogna fare leva con la spinta alla mobilitazione e l’agitazione per rovesciare la corsa al riarmo e a una nuova guerra mondiale contro i suoi promotori.
Nelle guerre dell’ultimo quarto di secolo l’Italia di Draghi-Mattarella-Meloni ha confermato la sua scelta atlantista, fortemente marcata in senso filo-americano nelle vicende della guerra in Ucraina, diffondendo a livello di massa veleni nazionalisti, la russofobia oggi, l’islamofobia e l’arabofobia ieri oggi domani, per arruolare masse di lavoratori per le proprie guerre attraverso “buone ragioni”. Simmetricamente alla propaganda di stato, un pulviscolo di formazioni politiche che pretendono di essere anti-imperialiste, e perfino anti-capitaliste, esprimono posizioni che propongono ai proletari di schierarsi sotto le bandiere altrui, o prospettando un “diverso” ruolo dell’Italia (o dell’UE) più autonomo dagli Stati Uniti, o manifestando simpatia per il campo anti-occidentale. Con un misto di “sovranismo” e di campismo, costoro si avventurano in impossibili ipotesi di uscita nazionale dalla guerra e dalla crisi del sistema, e/o disegnano un altrettanto impossibile ruolo “anti-imperialista” del “nostro” marcio capitalismo nazionale, protagonista storico di ogni sorta di ruberie e di crimini coloniali ai danni dei “popoli di colore”. Un’altra semina di veleni nazionalisti! Dando seguito ad un confronto serrato che ha già prodotto in luglio un documento di inquadramento della guerra in Ucraina, le realtà politiche firmatarie di questo invito intendono, invece, proporre una visione e una linea d’azione coerentemente internazionaliste sulla guerra in Ucraina e sul corso degli avvenimenti che le hanno dato origine e ne stanno derivando. Lo faremo in un Convegno nazionale che si confronterà con le questioni che l’attuale scontro inter-imperialistico ha sollevato.
Vogliamo contribuire a definire una posizione di classe del tutto autonoma dagli interessi del capitalismo nazionale e da entrambi i campi capitalisti-imperialisti, e perciò critica verso tutte le sfumature proposte di “sovranismo” e di campismo. Crediamo sia fondamentale promuovere un momento che approfondisca politicamente il prisma di contraddizioni al di sotto dell’attuale scontro inter-imperialistico e della conseguente escalation militare, nell’ottica di porre a disposizione della classe ragionamenti e contenuti, analisi e confronti sull’inquadramento economico-politico del conflitto, sul suo attuale svolgimento, che scopra il volto della guerra nelle sue conseguenze sociali e ricadute materiali che oggi stesso possiamo osservare nel nostro paese. Intendiamo discutere dello scenario mondiale di guerra e di crisi, del ruolo dell’Italia e della Nato, della risposta da dare alla propaganda di guerra istituzionale, dell’impatto della guerra sull’ambiente già devastato dalla logica del capitale, di come si va strutturando l’economia di guerra, delle ricadute materiali e delle conseguenze sociali della guerra, tutte a carico dei proletari, e del modo in cui i lavoratori e le lavoratrici stanno rapportandosi all’insieme di questi processi. Il proposito del Convegno nazionale è anche quello di contribuire alle mobilitazioni di autunno contro la guerra, nella prospettiva politica di guerra alla guerra imperialista che nei mesi scorsi abbiamo portato in piazza a Firenze, a Coltano come nelle lotte del proletariato multinazionale della logistica. Per l’autunno, resti in piedi la maggioranza di unità nazionale intorno a Draghi, o nasca un governo delle destre, il nostro obiettivo è lavorare al rilancio delle iniziative di lotta nazionali e internazionali contro la guerra, in contrapposizione al governo (quale che sia), ai partiti parlamentari e alle organizzazioni sindacali concertative che hanno votato tutti i loro sforzi e la loro propaganda ad integrare il proletariato nelle sorti del capitale e ad organizzare così la sconfitta della classe.
Invitiamo caldamente a partecipare a questo nostro impegno tutte e tutti coloro che riconoscono i limiti dell’attuale stato della discussione e intendono contribuire e concorrere all’elaborazione puntuale e alla messa a punto di una prospettiva politica di classe più efficace, in grado di offrire alle mobilitazioni d’autunno una indicazione di lotta anzitutto contro “il nemico in casa nostra”: il capitalismo italiano – nella direzione del rovesciamento dello stato di cose presenti. Ancora invitiamo alla partecipazione tutte e tutti coloro che avvertono, nel vuoto costituito dall’assenza di una compattezza programmatica delle forze di classe, una necessità di riflessione e di arricchimento che sfoci in un riferimento teorico-politico per chi brancola negli spazi morti di questo sistema.
La conferenza si terrà a Roma il giorno 16 Ottobre 2022 dalle ore 10:30
Seguiranno aggiornamenti sul luogo specifico dell’incontro.

Casa del Popolo di Teramo, Centro Politico Comunista Santacroce, Collettivo Marxpedia, Collettivo Militant, Csa Vittoria, Fronte Comunista, Fronte della Gioventù Comunista, Laboratorio Politico Iskra, Movimento Disoccupati 7 Novembre, OSA Perugia, Tendenza Internazionalista Rivoluzionaria

28 dicembre, 78° anniversario della fucilazione dei 7 fratelli Cervi e di Quarto Camurri (28 dicembre 1943)

Riceviamo e pubblichiamo:

Martedì 28 dicembre

– ore 18.30 al Circolo “Partigiani sempre”, via del Terminetto 35 – Viareggio, presentazione del libro “La Volante rossa” di Carlo Guerriero e Fausto Rondinelli.

Partecipa all’iniziativa Massimo Recchioni, autore della prefazione del libro.

– ore 20.30 cena sociale

A 25 anni dalla sua prima edizione, il libro è rivisto e aggiornato in alcuni contenuti e nelle conclusioni. L’intento è raccontare, senza pregiudizi e indulgenze, un frammneto della nostra storia recente, rilanciando la discussione sia sulla vicenda della Volante Rossa, sia sulla Resistenza e gli obiettivi etici e politici, in una sua parte politicizzata. Infine il libro rivendica la pratica della Memoria come antidoto alle odierne derive.”

– Circolo “Partigiani sempre” Tristano Zecanowski ‘Ciacco’ – Viareggio

– Centro di documentazione “Gino Menconi” – Massa