L’assemblea nazionale promossa dai lavoratori ex Gkn – con notevole sforzo organizzativo – si è svolta nella bella cornice del parco di Villa Montalvo a Campi Bisenzio con la partecipazione di 500-600 tra lavoratori, organizzazioni politiche e sindacali, associazioni, movimenti e studenti.
L’assemblea segue la manifestazione del 26 marzo, una tappa nel percorso di rilancio del cambiamento delle forze tra capitale e lavoro. Nell’analisi è entrata a gamba tesa la guerra con le sue conseguenze su carovita e servizi sociali.
Sebbene l’introduzione abbia sottolineato il concetto di base dell’assemblea (evitare le passerelle ed entrare nel merito del confronto e della discussione) sono stati in pochi a seguire l’appello, anche perché troppo spazio è stato ‘offerto’ a rappresentanti politici che, al centro della loro attività, non hanno certo la centralità operaia.
Molti gli interventi in prevalenza di movimenti di base ambientalisti. L’occasione è stata anche un momento per solidarizzare con studenti e antifascisti colpiti dalla repressione a Torino, Genova, Firenze.
L’assenza del contributo di grandi fabbriche o fabbriche in crisi – è apparsa una contraddizione rispetto allo slogan “insorgiamo” e all’intento del Collettivo di fabbrica di allargare e convergere. L’intervento della ‘Gilbarco’, dove sono a rischio 70 posti di lavoro, è saltato forse perché richiesto tardivamente. Anche l’esperienza del CLA (Coordinamento lavoratori lavoratrici autoconvocati per l’unità della classe) è stata sottolineata nel proprio intervento.
In molti si sono pronunciati sullo sciopero del 20 maggio dei sindacati di base dichiarandosi favorevoli alla partecipazione con la precisazione che il problema è costruire un vero sciopero generale.
La questione dello sciopero politico contro il capitale e loro governi è stato ripreso anche nelle conclusioni insieme al legame con le lotte per il lavoro come parte integrante del cambiamento della società.
I tempi sono lunghi rispetto alla lotta contro il capitalismo e alla costruzione di classe.
Fuori dall’emergenza, dentro l’urgenza! è lo slogan che accompagna Insorgiamo! nel prosieguo della lotta e, come annunciato a dicembre ‘21, tenetevi liberi per marzo, l’obiettivo adesso è: tenetevi liberi per ottobre!
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