Risposta unitaria di classe!
La mattina del 18 giugno, alla ‘Lidl’ di Briandate, il coordinatore Si Cobas di Novara, Adil Belakhdim di 37 anni, è stato ucciso da un camion che ha forzato il presidio durante lo sciopero nazionale della logistica CONTRO i licenziamenti e la repressione delle lotte, l’accordo bidone dei burocrati sindacali confederali e PER forti aumenti salariali e le libertà sindacali.
L’assassinio è avvenuto in un clima di crescente violenza dei capitalisti e dei loro servi. L’aggressione padronale verificatasi nella notte dell’11 giugno scorso davanti al magazzino ‘Fedex-Zampieri’ di Tavazzano (Lodi), ha segnato un salto di qualità dell’offensiva padronale e di Stato contro i proletari in lotta per la difesa del posto di lavoro.
Il presidio dei facchini ‘Fedex’ di Piacenza è stato aggredito a colpi di bastoni, assi di bancali, sassi e bottiglie da un gruppo di crumiri e bodyguard fascisti assoldati dai padroni. La polizia non ha mosso un dito. Il risultato: un lavoratore con la testa fracassata e feriti.
Il modello di aggressione avvenuta alla ‘FedEx’ è stato replicato alla ‘Texprint’ di Prato, con l’assalto a un picchetto operaio, e poi alla ‘Lidl’ di Briandate.
Il ruolo dei padroni della Logistica, e dei settori in cui si verificano lotte proletarie al di fuori del controllo della burocrazia sindacale, ricorda quello degli agrari di un secolo fa.
I capitalisti, legati ai monopoli industriali, avvertono la minaccia della pressione operaia e rispondono con una reazione violenta al fine di disgregare chi lotta. Si pongono come esempio per tutta la borghesia, sempre più insofferente nei confronti delle classi lavoratrici che lottano.
È l’acuirsi della crisi, la ferocia della concorrenza internazionale, che spinge i padroni alla violenza, anche fisica, per soffocare le lotte. Violenza che si aggiunge a quella di Stato che utilizza manganello, denunce, arresti, multe, decreti.
L’aggressività padronale va inquadrata nel clima politico di accentuazione degli “spiriti animali del capitalismo” del governo Draghi con il varo del PNRR, lo sblocco dei licenziamenti, dei subappalti, degli sfratti.
La risposta alla repressione sta nella mobilitazione, negli scioperi e nelle iniziative diffuse e combattive dei lavoratori in difesa degli interessi di classe. La necessità di un fronte sindacale unitario per favorire e alimentare la mobilitazione del proletariato, si pone in modo sempre più chiaro e urgente, contro le posizioni divisioniste degli opportunisti e dei collaborazionisti.
L’unità nella lotta della classe lavoratrice è un compito fondamentale e un risultato concreto per impedire al capitalismo l’attuazione del suo piano di disgregare il proletariato e di vanificare la lotta per trasformare lo stato di cose presente.
Per resistere e avanzare si pone con maggiore forza la necessità dell’organizzazione comunista da ricostruire sviluppando il legame tra movimento comunista e movimento operaio.
Esprimiamo tutta la nostra vicinanza ai familiari e ai compagni di lavoro del sindacalista assassinato e solidarietà incondizionata agli operai colpiti dalla violenza di Stato e padronale.
18 giugno 2021
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