Riceviamo e volentieri publichiamo:
Domenica 27 giugno dalle ore 11.00 alle ore 16.00
Viareggio INCONTRO per UN CONVEGNO SU SALUTE, SICUREZZA e REPRESSIONE
all’aperto nello spazio alla Chiesina dei Pescatori
(Banchina sud canale Burlamacca in Darsena)
L’obiettivo del CLA, da quando si è costituito, è unire le forze militanti del sindacalismo conflittuale, di base e di aree di opposizione in sindacati confederali, lavoratori e lavoratrici iscritti e non iscritti, attivisti, delegati Rsu e Rls, familiari di chi ha perso la vita sul lavoro, per il lavoro, per stragi industriali e ambientali.
Lottare per l’unità d’azione, contrastare logiche di sigla autoreferenziali, settarismi, divisioni nella frantumazione imperante. Questo percorso nasce dalla consapevolezza che esiste un’emergenza sindacale. La soluzione, a nostro avviso, è avviare un percorso che abbia autonomia rispetto a gruppi politico/partitici, senza costituire l’ennesimo sindacatino, ma lavorare per un’unità che superi sigle e logiche sindacali, con l’obiettivo dell’unità di classe e per la classe. Questa urgente necessità, senza la quale non potremo procedere. L’attuale condizione sindacale alimenta scoraggiamento, delusione, allontanamento dei lavoratori, di fronte al fatto che l’avversario di classe sviluppa un attacco sempre più efficace. Senza combattere la frantumazione, superare gli ostacoli che dividono, non potremo produrre le condizioni per invertire i rapporti di forza e modificare lo stato di cose presente.
Anche tra chi proclama la necessità dell’unità, vi sono tentativi di dar vita a fronti più ampi, ma continua a prevalere la concorrenza fra sigle, la visibilità della propria appartenenza sull’interesse generale. Dobbiamo rompere con queste pratiche che disgregano, frantumano, immobilizzano. Come CLA, da un anno e mezzo, siamo impegnati sui temi della sicurezza, della salute, della repressione.
La pratica ha fornito alcune conferme sul percorso intrapreso, in particolare, nelle iniziative per unire lavoratori e familiari di numerose stragi, come quella del 29 giugno 2009 a Viareggio o del 5-6 dicembre 2007 alla Thyssenkrupp. L’ultima iniziativa in presenza (17 ottobre 2020), a Sant’Anna di Stazzema (Lu) quando abbiamo unito la memoria della strage nazifascista (560 vittime) con la memoria della Thyssen. Presenti familiari della Thyssen, di stragi e morti sul lavoro, l’Associazione “Ruggero Tofflolutti”, operai cassaintegrati della ex Lucchini di Piombino e superstiti di Sant’Anna. Maestri di memoria che lottano per la sicurezza e la salute e per mantenere viva la memoria sulla strage nazifascista. Insegnano a non arrendersi, a non delegare, a rivendicare quella ‘giustizia’ negata dai Tribunali di Stato. Per ribadire che stragi, morti sul lavoro, licenziamenti, sfruttamento, soprusi e rappresaglie, hanno la stessa origine: il sistema capitalista che barbaramente subordina la salute e la vita al mercato e al profitto.
Dopo la sentenza della Cassazione (08.01.21) sulla strage ferroviaria di Viareggio, il CLA ha promosso unitariamente con familiari e realtà sindacali presìdi e assemblee contro la sentenza-vergogna che ha cancellato l’incidente sul lavoro, assolte le imprese, prescritto l’omicidio colposo ed escluso Rls e sindacati come parte civile. Oltre a intervenire, fisicamente e in pandemia, per solidarizzare e sostenere lavoratori e lavoratrici mobilitati contro licenziamenti, abusi e rappresaglie padronali, azioni repressive degli organi istituzionali e di Stato. Quanto è stato fatto, e quanto altri hanno promosso e organizzato, seppure sia un’attività preziosa, non può fare passi avanti se non viene collettivizzato e socializzato. A fronte di stragi, morti sul lavoro, nessuno, fino a oggi, è stato capace di condurre sistematicamente e permanentemente controinformazione, denuncia, agitazione e mobilitazione, su questi temi. Nessuna organizzazione sindacale o altra associazione, da sola, è stata in grado di assumere un impegno degno di questa emergenza. La via maestra è una linea e una pratica collettiva, tra forze disponibili, singole o organizzate per una Campagna su “Salute, sicurezza e repressione nei luoghi di lavoro”. Lo sviluppo di questa permetterà di comprendere le debolezze, superarle, e approfondire la conoscenza delle forze avverse che tolgono la vita, minano la salute, reprimono e intossicano di falsità. Forze che, su questi temi, mostrano la totale irriformabilità, oltre a manifestazioni di criminalità. Un anello debole del sistema, che intendono risolvere anche attraverso forme di repressione, aspetto che deve essere parte integrante della Campagna. In questo periodo, dopo la morte di Luana a Prato, si sono levate voci di indignazione di partiti, istituzioni e sindacati, con iniziative rituali e celebrazioni a tempo… Una politica, nel miglior dei casi “del dopo” che viene subita da superstiti, familiari, lavoratori e lavoratrici o dalla stessa opinione pubblica e che tende a relegare i familiari delle vittime al ruolo di “maggioranza silenziosa” come silenziosa è la voce di chi non c’è più.
I rappresentanti di Stato avocano a sé la questione della sicurezza, della salute e della vita, con l’obiettivo di strapparla dalle mani della classe: gridano ripetutamente: ora basta! non è più tollerabile! Sono costretti alla promessa di qualche ispettore in più o all’aumento di controlli e punizioni esemplari. Mentre elevano a chiacchiere sicurezza e salute, peggiorano le condizioni di lavoro con licenziamenti di massa, contratti capestro, precarietà, appalti e subappalti, esternalizzazioni, lavoro nero. Con licenziamenti selettivi, rappresaglie e ritorsioni, puniscono chi denuncia la mancanza di protezioni, di controlli, la violazione delle norme e l’esclusione dei meccanismi salvavita. Condizione destinata ad approfondirsi e aggravarsi con il governo Draghi e i provvedimenti contenuti nel PNRR.
Dall’incontro del 3 marzo, il CLA ha approfondito la conoscenza, lo studio sui temi della repressione, dell’obbligo di fedeltà, dei codici etici, del rapporto fiduciario, in preparazione di una campagna che ostacoli chi vuole neutralizzare avanguardie, delegati Rsu/Rls, attivisti, patrimonio da difendere e sviluppare. Non dobbiamo limitare l’azione di solidarietà e sostegno nei confronti dei familiari delle vittime, degli stessi lavoratori e lavoratrici colpiti dalla repressione, a momenti spontanei, episodici e locali. La “memoria” e l’azione non possono essere né a tempo, né istituzionale, ma parte di un percorso, di un processo, cosciente, collettivo, organizzato. “Conflitto d’interesse”, rapporto fiduciario, “obbligo di fedeltà”, codici etici aziendali… sono l’armamentario vecchio e nuovo del padrone, delle aziende, dello Stato.
La nostra lotta è la sfida dei senza potere a poteri forti, ai poteri privati e “pubblici”. La proposta del Convegno su questi temi è un percorso da condividere e realizzare per rafforzare l’unità di azione. Avanziamo la proposta a compagni e compagne, attivisti/e sindacali, delegati/e, rappresentanti per la sicurezza, lavoratori e lavoratrici, familiari delle stragi industriali e ambientali, familiari di chi muore sul e da lavoro, associazioni e comitati impegnati sui temi della sicurezza e della salute, realtà sindacali che condividono la necessità di unire le forze e superare le differenti appartenenze.
Coordinamento Lavoratori/Lavoratrici Autoconvocati (CLA )per l’unità della classe
coordautoconvocat2019@gmail.com
14 giugno 202