IL 25 APRILE NON È SOLO ‘RICORRENZA’

Dopo anni di sdoganamenti e revisionismo storico, eccoci al governo Meloni-La Russa. Un governo fascistoide, in perfetta sintonia con le ricette antioperaie e antipopolari del precedente governo Draghi. Un apparato governativo di provocazione contro la storia del movimento partigiano e antifascista, giustificate da gaffe, ma in realtà si tratta di sfide per verificare il livello di reazioni nel paese.
Un governo al servizio del capitale che prosegue la sistematica erosione delle conquiste e dei diritti strappati con anni di lotte e di battaglie.
Capire cos’è oggi il post-fascismo è la condizione per una pratica dell’antifascismo militante, di classe, popolare, di fronte a un governo, padronale e filo-atlantico, impegnato nella mobilitazione reazionaria delle masse, dividere e separare i buoni: chi si fa arruolare tra gli sgherri dell’unità nazionale, del nazionalismo, del siamo tutti sulla stessa barca; dai cattivi: chi lotta, sciopera, occupa case libere, spazi o fabbriche che, proprio perché cattivo, deve essere isolato, denigrato e represso.
Chi, invece, sfrutta, licenzia e specula, lo fa nell’interesse generale ed è finanziato con soldi pubblici, chi delocalizza e mette sul lastrico migliaia di lavoratori, chi assume precari per poche giornate di lavoro all’anno e paghe da fame, lo fa per il mercato e la competitività e viene annoverato tra i buoni.
Chi si batte per la sanità pubblica e per migliorare i servizi pubblici (trasporti, scuole ecc.) viene etichettato come antagonista; chi chiude ospedali, taglia medici, operatori sanitari e posti letto, chiude reparti di cure primarie, lo fa per una maggiore efficienza e per il bene collettivo.

Chi denuncia le stragi, i morti sul e da lavoro, è un piantagrane e spesso viene mobbizzato, sospeso, licenziato, mentre i padroni aumentano i ritmi e non rispettano le elementari norme sulla sicurezza, ma vanno sostenuti: il profitto viene prima di tutto.
Chi vive con contratti a termine e chi, pur avendo un contratto a tempo indeterminato, rischia la chiusura dell’azienda, chi è costretto a lavorare in nero o è senza stipendio da mesi come alla ex-GKN, chi tira a campare con la miseria del reddito di cittadinanza, deve subire la gogna mediatica che li bolla come scansafatiche ed essere sottoposti a ricatti e violenze in nome della “difesa di interessi nazionali” ovvero della classe dominante.
Il nemico è in casa nostra non solo grazie a padroni, multinazionali e banche, ma grazie anche a forze politiche e sindacali che speculano sull’antifascismo per poi invitare la Meloni al congresso nazionale CGIL, giustificando la vergogna con il fatto che rappresenta il governo.
Il Pd, con la nuova segretaria, celebra il 25 Aprile all’insegna del sostegno alla guerra e ai nazi-fascisti ucraini, rappresentati da Zelenskij, con l’invio di armi, con il rafforzamento della fedeltà atlantista verso USA e NATO.
E spingendo sul ruolo imperialista della UE affinché si doti di un suo esercito che, affiancato dalla NATO, possa compiere azioni di polizia militare nei paesi che ritiene a rischio per la propria sicurezza.
Oggi, la lotta antifascista non può prescindere dalla lotta contro la guerra imperialista e i governi al servizio del capitale e deve combinarsi con la battaglia per il lavoro, contro la precarietà, il carovita, le privatizzazioni dei servizi, la militarizzazione e la repressione di Stato.
Impersonificare l’antifascismo e il 25 Aprile nella retorica della difesa di valori della Costituzione, non è anticorpo al fascismo. È possibile con l’organizzazione e il protagonismo della classe operaia e delle masse popolari. Antifascismo e lotta di classe sono legati indissolubilmente.
Il ruolo dei comunisti è denunciare e organizzare, mobilitarsi e mobilitare, unirsi e unire, settori avanzati di classe e del proletariato, accumulare forze nella lotta per la ricostruzione del Partito Comunista.

ORA E SEMPRE RESISTENZA!
Antifascismo e lotta di classe è sostegno a chi lotta!
Né un soldato, né invio di armi, né finanziamenti, per la guerra!
Fuori le basi USA e NATO dall’Italia!
NO alle guerre imperialiste! NO all’economia di guerra!

Unione di Lotta per il Partito comunista
https://unionedilottaperilpartitocomunista.org unionedilottaperilpartitocomunista@tutanota.com

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