IRAN: EMANCIPAZIONE DI CLASSE O RIVOLUZIONI COLORATE

comunicato ULPC

Se non affrontiamo quanto sta accadendo in Iran con l’ottica di classe non saremmo in grado di capire appieno la portata degli eventi e la loro reale collocazione sociale e politica.

Non possiamo dimenticare il ruolo fondamentale che l’Iran ha ricoperto e ricopre nell’appoggio alla resistenza araba contro la penetrazione imperialista attuata da Israele e Stati Uniti d’America in Medio Oriente; Libano, Siria, Palestina, Yemen, resistono grazie all’apporto politico, militare ed economico iraniano.

Come comunisti non siamo certo fautori di leggi e governi islamici, ma gli avvenimenti che si sono succeduti in Iran con la morte della giovane curda Mahsa Amini, dopo essere stata arrestata perché non indossava correttamente il velo, secondo le notizie diffuse dal sistema informativo, ricordano molto quanto già accaduto in altri paesi Siria, Libia, Ucraina, con le cosiddette rivoluzioni colorate costruite e condotte con una stessa strategia ben studiata e attuata dall’imperialismo occidentale per rovesciare governi avversi e ostili alla sua politica espansiva.

Le giuste manifestazioni per rivendicare maggiori libertà sociali sono state accompagnate da violenze e attentati che hanno coinvolto e ucciso manifestanti e forze di polizia, come nelle tristi giornate del colpo di Stato in Ucraina del 2014. La propaganda mediatica attuata dal sistema informativo occidentale nasconde le violenze perpetrate da gruppi organizzati finanziati dall’occidente.

Un dato che accomuna tutte le mobilitazioni che hanno contraddistinto le rivoluzioni colorate, è la completa assenza dei temi di classe e dei lavoratori in quanto classe organizzata e portatrice di rivendicazioni molto più avanzate delle semplici parole d’ordine borghesi inneggianti a generiche libertà, che, come ormai ampiamente dimostrato dalla storia, non liberano i lavoratori dalla loro condizione di sudditanza dal potere del capitale e lasciano i popoli indifesi nelle mani di governi reazionari e corrotti.

I soprusi e l’oppressione compiuti contro le donne si superano solo se avanzano le conquiste sociali di classe e si libera la classe lavoratrice dalla schiavitù del capitale.

I reali cambiamenti politici, sociali, economici, possono avvenire in Iran come in Italia solo se le lotte sono organizzate e guidate dalla classe proletaria per il sostanziale cambiamento delle regole della società borghese capitalista.

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