Precisare la diagnosi dopo l’inizio dell’operazione

Dichiarazione congiunta dei partiti comunisti e operai
(elaborata dal RKRP* insieme ai comunisti di Donbass e Ucraina)

Sono trascorsi quattro mesi dall’inizio dell’operazione militare, dichiarata ufficialmente, delle forze armate russe e degli eserciti delle repubbliche del Donbass, contro il regime nazista ucraino. E sebbene la guerra dei nazisti di Kiev contro le repubbliche insorte, DNR e LNR, sia di fatto in corso dal 2014 e, a inizio 2022, avesse già mietuto circa 15.000 vite, per tutti noi è stato abbastanza difficile, basandosi solamente sui sintomi esteriormente visibili, fare una diagnosi accurata delle vere cause della tragedia in corso. La disparità di opinioni ha provocato numerose discussioni e ha persino portato alcuni partiti a conclusioni opposte.

Oggi, nelle nostre analisi, possiamo utilizzare le informazioni delle parti in conflitto, dei loro alleati e partner, sulle operazioni, sui risultati di queste azioni, sugli umori dei popoli, sia nei paesi in guerra che in altri paesi. In senso figurato, è come se si precisasse una diagnosi, dopo l’inizio dell’intervento chirurgico. L’ascesso è aperto, quali sono le cause? Quanto è pericolosa la patologia? Non è iniziata l’infezione del sangue e la malattia non ha cominciato a estendersi ad altri organi? Si è scelto in modo corretto il piano dell’intervento operatorio e della successiva cura? E quali sono le prospettive?

Primo, ciò che balza agli occhi, è la differenza di metodi nella conduzione delle operazioni di guerra. Se le forze armate russe e del Donbass agiscono in maniera estremamente mirata contro le forze nemiche, cercando in ogni modo di evitare di colpire direttamente la popolazione civile, come rilevano i media russi e stranieri, al contrario, le forze del regime di Kiev ricorrono a una tattica completamente opposta. Si fanno scudo della popolazione civile. Usano le persone come ostaggi, come ad esempio alla fabbrica “Azovstal” a Mariupol. Le forze armate ucraine, e in primo luogo l’artiglieria, si posizionano dappertutto nei quartieri civili e da lì bombardano il nemico, contando sul fatto che i soldati russi non spareranno contro edifici e persone.

Secondo, si è andato di molto intensificando, ed è diventato una regola, il bombardamento delle città del Donbass e specificamente dei quartieri civili, in particolare di Donetsk, da parte dell’artiglieria a lunga gittata delle VSU. Non sono rari nemmeno i casi di bombardamento del proprio territorio da parte delle VSU, per accusare il nemico di tali crimini. Ogni giorno, soffrono e muoiono in particolare persone civili.

Terzo, le VSU pianificano e tentano di condurre vari atti di diversione contro obiettivi industriali ad alta pericolosità – dalle fabbriche chimiche agli impianti di lavorazione del gas, finanche alle centrali elettriche nucleari – in modo da provocare immani catastrofi, con enormi perdite umane, incolpandone il nemico.

Quarto, nelle azioni contro la popolazione civile, si distinguono per particolare crudeltà i reparti nazionalisti con aperta simbologia nazista e relativi slogan. Questi elementi si sentono essi stessi fascisti e in tale veste si presentano pubblicamente.

Quinto, l’atteggiamento completamente diverso delle parti in conflitto nei confronti dei prigionieri. Sereno, con il rispetto delle norme della Convenzione di Ginevra, da parte delle forze armate della Russia e del Donbass. Al contrario, dal fronte opposto, udiamo aperte esortazioni da parte di rappresentanti ufficiali dell’Ucraina a mutilare i prigionieri di guerra; vediamo, sui canali TV ucraini, immagini in cui i nazisti, con particolare sadismo, si accaniscono contro feriti e prigionieri di Russia e Donbass.

Sesto, l’Ucraina viene rifornita di armi già da un paio di decine di paesi della coalizione di guerra capeggiata dagli USA; in particolare, artiglieria pesante e sistemi razzo a media gittata, carri armati e blindati. L’entità di tale “aiuto” si conta già in decine di miliardi di dollari e continua a crescere.

Settimo, il regime nazista ucraino ricorre attivamente a mercenari stranieri da molti paesi. Il principale flusso di tale feccia morale è giunto in Ucraina da Polonia, Romania, Gran Bretagna, Canada, Georgia e USA. Oltre duemila di questi tagliagole hanno già trovato la loro fine sulle terre di Donbass e Ucraina.

Ottavo, dalle labbra degli indemoniati politicanti di Kiev e di certi partner occidentali, risuonano appelli e proposte per fornire all’Ucraina armi nucleari. Conseguentemente, analoghe idee scellerate e provocatorie sulla necessità di portare prima o poi un attacco atomico di ritorsione contro i centri di comando, si possono udire anche dalle labbra di politici e pubblicisti russi.

Nono, nella propaganda di entrambe le parti in conflitto (Russia-NATO) si odono già apertamente voci secondo cui, in condizioni favorevoli, si deve pensare a ritagliarsi parti di territorio russo o ucraino. In Polonia, determinati circoli bramano a Oltrecarpazia e Ucraina occidentale. In Russia, ci sono coloro che desiderano risolvere la questione del ritorno dei territori storici. Nella UE, qualcuno pone la questione della necessità di strappare alla Russia la regione di Kaliningrad. Si tratta di segnali di un possibile sviluppo della situazione verso una guerra ben più estesa.

Decimo, da entrambe le parti in conflitto (FR e Ucraina), e anche dei campi (Russia-alleati e Ucraina-NATO), in modi diversi, ma chiaramente, si assiste a una crescita di tendenze anticomuniste e della cosiddetta decomunistizzazione ufficiale. Dal momento che l’anticomunismo rappresenta un segnale inseparabile di fascismo, si deve constatare il pericolo di crescita del fascismo in entrambi i campi, e nel mondo in generale.

Undicesimo, da nessuna parte si intravede una prossima conclusione della guerra in corso. I partner occidentali spingono il regime ucraino a portare la guerra fino in fondo (“fino all’ultimo ucraino”). Il governo russo non ha un piano concreto su come raggiungere la denazificazione e la demilitarizzazione, col sancire un ordine stabile su estesi territori con milioni di abitanti. Ed è del tutto verosimile che tali obiettivi, sin dall’inizio, più che essere elaborati, fossero proclamati.

Da tutto quanto sin qui esposto, si possono trarre le seguenti conclusioni:
La guerra riveste carattere interimperialista, causata dalla rivalità delle maggiori forze imperialiste con a capo gli USA per il dominio del mondo e dall’aspirazione a soffocare le crescenti forze dell’imperialismo russo, sostenuto dalla Bielorussia, in parte dalla Cina e da altri alleati. Indubbiamente, la spinta alla guerra è costituita dalla nuova svolta particolarmente acuta della crisi economica del sistema capitalista mondiale che stiamo vivendo.
Per il popolo delle Repubbliche del Donbass, la guerra riveste un carattere giusto, di liberazione.

Per la Russia, la guerra riveste un carattere, quantunque imperialista, ma in grado elevato di difesa dall’indubbia minaccia da parte della NATO. Lo stato russo difende, naturalmente, gli interessi della propria classe dominante, la grande borghesia.

In Ucraina operano forze apertamente fasciste, stimolate e sostenute dall’Occidente, che in pratica sta conducendo una guerra con la Russia con mani ucraine.

Oggi, i paesi NATO, con a capo gli USA, conducono di fatto una politica fascista. Non solo riforniscono l’Ucraina di armi; inviano armi, incoraggiano e aiutano autentici fascisti a uccidere le persone. Vale a dire, l’Occidente mostra oggi un’essenza apertamente fascista.

I partiti comunisti e operai del mondo, soprattutto quelli dei paesi belligeranti, compresi i paesi NATO, e i loro sostenitori, devono spiegare tale situazione ai lavoratori dei propri paesi. Senza dubbio, gli sforzi comuni di tutti i partiti devono esser diretti alla sconfitta del fascismo in Ucraina e nella politica estera USA e dei loro alleati. In sostanza, si tratta di una lotta per impedire che il conflitto si trasformi nella terza guerra mondiale.

I comunisti di Russia, Ucraina, Donbass, Bielorussia e i loro alleati devono sostenere ogni azione per sconfiggere il fascismo e per liberare il Donbass e l’Ucraina da esso; ma, contemporaneamente, devono spiegare le colpe del capitalismo russo e ucraino, il ruolo della controrivoluzione avvenuta in Unione Sovietica, in tale tragico sviluppo degli eventi.

I comunisti di tutti i paesi devono propagandare, insieme, e organizzare, la lotta per il socialismo, quale unica strada possibile per la soppressione del fascismo e la creazione di un mondo senza guerre.
Proletari di tutti paesi, unitevi!

La dichiarazione è sostenuta da:
Partito Comunista Operaio Russo;
Organizzazione Operaia comunista della LNR (KRO-LNR);
Fronte operaio del Donbass (DNR);
Fronte operaio d’Ucraina;
Organizzazione Repubblicana Bielorussa del PCUS
Partito Comunista del Kyrgyzstan

(La dichiarazione è aperta alla sottoscrizione da parte di altri partiti e organizzazioni)

6 luglio 2022

I Compagni dell’Unione di Lotta per il Partito Comunista, ULPC, nucleo di comunisti organizzati, danno la loro adesione al documento redatto dai Compagni comunisti di Russia, Donbass, Ucraina, Bielorussia.
Quanto scritto sul documento PRECISARE LA DIAGNOSI DOPO L’INIZIO DELL’OPERAZIONE, è sostanzialmente condiviso dai Compagni Dell’ULPC, che si riconoscono nell’analisi politica che individua nel conflitto in corso uno scontro interimperialista, che indica negli interessi e nelle scelte dell’imperialismo occidentale con a capo gli Stati Uniti d’America le maggiori responsabilità nell’aver provocato il conflitto, che rileva lo sviluppo imperialista della società capitalista Russa e dei suoi sostenitori, Cina, Biellorussia.
I Compagni dell’ULPC danno la loro solidarietà ai Compagni comunisti di Donbass e Ucraina per questi lunghi anni che li hanno visti subire la dura repressione dal regime nazista ucraino e che dal 2014 sono coinvolti in una guerra fratricida voluta dall’imperialismo Yankee e attuata dai nazisti ucraini.
I compagni italiani sono impegnati nella lotta contro l’imperialismo della propria borghesia, contro la Nato e le basi di occupazione statunitensi presenti sul territorio italiano, cercano di sviluppare una propaganda nella classe proletaria e lavoratrice contro le guerre imperialiste, la crescente presenza fascista e nazista, per lo sviluppo della lotta per una società socialista.
Fraterni saluti comunisti

Товарищи Союза Борьбы за Коммунистическую Партию, (СБКП; ULPC: Unione di Lotta per il Partito Comunista – Италия) – ядро организованных итальянских коммунистов – поддерживают документ, составленный Товарищами коммунистами России, Донбасса, Украины, Белоруссии.
То, что написано в документе под названием «УТОЧНЕНИЕ ДИАГНОЗА ПОСЛЕ НАЧАЛА ОПЕРАЦИИ», существенно разделяется товарищами СБКП (ULPC), которые соглашаются с анализом, выявлявшим в текущем конфликте на Украине межимпериалистическое противостояние, соглашаются с анализом указывающим на интересы и маневры западного империализма во главе с США наибольшую ответственность за провоцирование конфликта, с анализом в котором проявляется империалистическое развитие российского капиталистического общества и общества его сторонников, Китая, Белоруссии.
Товарищи СБКП (ULPC) выражают свою солидарность с Товарищами коммунистами Донбасса и Украины, которые в течение этих долгих лет пережили жестокие репрессии со стороны украинского нацистского режима и которые с 2014 года страдают в братоубийственной войне, спровоцированной империализмом янки, а осуществляемой украинскими нацистами.
Итальянские товарищи занимаются борьбой против империализма своей итальянской буржуазии, против НАТО и оккупационных баз США на территории Италии, стремятся развивать пропаганду среди пролетарского класса, рабочих и трудящихся против империалистических войн, растущего фашистского и нацистского присутствия, за развития борьбы за социалистическое общество.
С братскими коммунистическими приветствиями
Союз Борьбы за Коммунистическую Партию

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