70 anni di guerre imperialiste e orrori

FUORI L’ITALIA DALLA NATO
CHIUDERE LE BASI USA

Il 4 Aprile 1949 a Washington, 12 paesi imperialisti, tra cui l’Italia, firmavano il Trattato Nord Atlantico, Patto fondativo della Nato (Organizzazione del Trattato dell’Atlantico del Nord), origine della strategia di aggressione contro l’Unione Sovietica e i paesi socialisti da parte degli Stati Uniti e dei suoi alleati.

Sei anni dopo, nel 1955, il blocco socialista istituì il Patto di Varsavia.
La Nato è stato lo strumento Usa per l’avanzamento del piano di “Filosofia del Bombardamento”, indirizzato contro l’Urss; piano ideato dagli Usa nel corso della 2^ guerra mondiale e concretizzato con il criminale bombardamento atomico di Hiroshima e Nagasaki (6-9 agosto 1945). L’adesione al Patto Atlantico ha privato della propria sovranità i paesi che vi hanno aderito: parti consistenti dei territori nazionali sono stati occupate da basi militari Nato, affiancate alle basi Usa già presenti dalla fine della 2^ guerra mondiale.Tutti i governi borghesi succedutisi, da buoni vassalli della politica Usa, hanno sempre accettato e ratificato l’adesione alla Nato, giustificando il loro asservimento, con la favola dell’alleanza difensiva a tutela della sicurezza nazionale e della pace.
Lo stesso governo, Salvini-Di Maio-Conte, ha giurato fedeltà alla Nato e continua l’opera dei precedenti governi: 80 milioni di € al giorno per le spese militari e le cosiddette missioni umanitarie o di pace.
L’installazione dei nuovi missili nucleari nelle basi europee negli anni ‘80, tappa fondamentale per la corsa al riarmo e all’aumento delle spese militari, è un chiaro esempio del ruolo e della politica aggressiva della Nato, che oggi si sviluppa nonostante le divergenze dei suoi Stati membri.
Le sue basi sono state utilizzate dagli Usa come strumento di repressione contro qualsiasi tentativo progressista e rivoluzionario e contro le organizzazioni rivoluzionarie e comuniste, condizionando così pesantemente la politica interna degli Stati. Per l’Italia, evidenziamo il ruolo della base Usa “Camp Darby”, tra Pisa e Livorno, per la formazione e l’addestramento delle bande fasciste e di Gladio.
Dopo il crollo dell’Urss e lo scioglimento del Patto di Varsavia, la Nato si è ristrutturata ed espansa ad est, divenendo sempre più strumento di aggressione nelle guerre che i loro padroni Usa ritengono vitali per difendere i propri interessi imperialisti con il beneplacito dei paesi aderenti e con la propaganda servile dell’informazione occidentale.
A partire dall’aggressione alla Serbia di 20 fa, la modalità d’intervento è stata la stessa: prima, l’infiltrazione del retroterra ideologico per sferrare l’attacco attraverso il cliché della demonizzazione dello “Stato canaglia” e la creazione del consenso, poi distruzione e morte, come effetti collaterali di una “guerra umanitaria”.
In questo, il nemico di classe si è dimostrato assolutamente più preparato dei movimenti e delle forze comuniste riuscendo, attraverso la sua politica di guerra, i suoi pennivendoli e i suoi agenti, a far emergere contraddizioni nelle classi subalterne, fino ad oscurare la voce e lo sviluppo del “movimento contro la guerra”.
Contro l’imperialismo e le sue guerre, occorre una forte e decisa mobilitazione dei proletari, dei lavoratori, per riprendere e sviluppare l’iniziativa contro una delle sue più pericolose articolazioni: la Nato.

Né NATO, né “Difesa europea”!

Coordinamento Comunista toscano (CCT) – coordcomtosc@gmail.com
Coordinamento Comunista Lombardia (CCL)
Piattaforma Comunista – per il Partito Comunista del Proletariato d’Italia – teoriaeprassi@yahoo.it
Collettivo Comunista (marxista-leninista) di Nuoro – cocoml.nuoro@gmail.com
Coordinamento Comunista Veneto

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