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Un ricordo di non secondaria importanza…

Definito dai russi: “Leggendario ufficiale dell’intelligence che amava sinceramente il nostro Paese e ammirava i risultati del nostro popolo durante la Seconda guerra mondiale“.
Pochi giorni fa la stampa borghese ha riportato la notizia della morte di George Blake, “la super spia che mise in crisi l’Occidente”.

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A sette giorni dalla sentenza … sul 29 giugno 2009. Sulla strage ferroviaria annunciata di Viareggio

Riceviamo e pubblichiamo:

L’8 gennaio 2021, dopo 11 anni e mezzo, la Cassazione emetterà la sentenza per le 32 Vittime e i feriti gravissimi. Il Moretti fu oggetto, da Viareggio a Bruxelles, di una campagna/mobilitazione focalizzata sul suo ruolo apicale. Ruolo esercitato come Amministratore di FATTO da parte di questo personaggio, alto manager di Stato o, vero e proprio, boiardo di Stato.

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2020-2021: bilanci e prospettive

Per gli operai, i lavoratori occupati e pensionati, i disoccupati, le donne e i giovani degli strati popolari, il 2020 è stato l’anno più nero dalla fine della II guerra mondiale.

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Lavorare ovunque siano le masse operaie

Il compito più importante di un vero Partito comunista consiste nel rimanere sempre nel più stretto contatto con i più ampi strati del proletariato” (II Congresso del Komintern, Tesi sul ruolo del Partito comunista nella rivoluzione proletaria, 1920)

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Basta morti, basta sfruttamento. I lavoratori in sciopero chiedono documenti, case, contratti, fine di tutti i razzismi!

Riceviamo e pubblichiamo:

Oggi i lavoratori della tendopoli di San Ferdinando e di tutta la piana di Gioia Tauro sono scesi in strada, scioperando, a seguito dell’omicidio, due giorni fa, del loro fratello senegalese Gora Gassama.

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Verso il 100° anniversario della fondazione del PCdI

Si avvicina il 100° anniversario della fondazione del Partito Comunista d’Italia – Sezione dell’Internazionale Comunista. Ogni realtà che riconosce nell’evento di Livorno del 21 gennaio 1921 le proprie radici, rivendicando quel patrimonio storico, politico e ideologico, si prepara a celebrare la ricorrenza, sviluppando il dibattito, i contatti e le iniziative, nelle difficili condizioni di una pandemia che mostra la palese mancanza di prospettiva del sistema capitalista-imperialista.

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Bekaert un film già visto…

Riceviamo e pubblichiamo:

Ma i lavoratori possono scrivere un finale diverso

Figline Valdarno (Fi). L’emergenza sanitaria ha spinto il governo ad assumere provvedimenti che tentano di attenuare, in qualche misura, le conseguenze di una crisi che colpisce interi settori della società. Tra questi, il blocco degli sfratti, non prorogato, o i “ristori”. Qui vediamo invece il ‘blocco’ dei licenziamenti.

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Agli operai della “Bekaert” (ex Pirelli) di Figline Valdarno (Fi)

La nostra incondizionata solidarietà!

Ultimo atto: tutti licenziati alla ‘Bekaert’. Con una lettera inviata ai sindacati, la multinazionale belga che produce fili metallici, ha detto: FINE! Ai primi di marzo i 176 operai rimasti, con la fine della Cig, andranno tutti a casa.

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La lotta per il Partito, ieri e oggi

La formazione del Partito comunista in Italia ha attraversato alcune fasi preparatorie, che portarono il 21 gennaio 1921, alla fondazione del Partito al Teatro San Marco di Livorno.

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12 dicembre ‘69: strage di Stato o Stato delle stragi

La strage di Piazza Fontana del 12 dicembre 1969, causando 17 morti e 88 feriti, segnò l’avvio della “strategia della tensione”.

Fu opera di gruppi neofascisti con la complicità e la copertura di settori importanti dei partiti di governo, con la regia, il coinvolgimento attivo e la protezione dei servizi segreti italiani e Usa.

L’obiettivo politico dell’attacco terroristico fu quello di bloccare l’avanzata del movimento operaio e ostacolare progetti politici divergenti dalle strategie atlantiche, mantenendo al potere i circoli dominanti. Destabilizzare per stabilizzare il sistema vigente: questo lo scopo della strage, attraverso la quale è proseguita con “altri mezzi” la tradizionale politica borghese.

I massivi depistaggi (tra cui l’assassinio dell’anarchico Pinelli), l’occultamento delle prove, l’uso del segreto di Stato nelle indagini, la lunga vicenda giudiziaria che si è conclusa senza emettere alcuna condanna per mandanti, organizzatori ed esecutori, hanno messo in luce un fatto inoppugnabile: la classe dominante non ha alcuna volontà di arrivare alla verità e alla giustizia quando a commettere i crimini sono apparati ed esseri che agiscono per i suoi interessi fondamentali, quando sono in ballo assetti di potere e alleanze strategiche.

L’accaduto per la strage di Piazza Fontana si riscontra in tutte le stragi reazionarie e neofasciste precedenti (Portella della Ginestra, 1947) e successive (Gioia Tauro, 1970; via Fatebenefratelli a Milano, 1973; Piazza della Loggia, 1974; treno Italicus, 1974; Ustica, 1980; Stazione Bologna, 1980: treno Rapido 904, 1984); nonché per i tentativi di golpe (Piano Solo, 1964; Borghese, 1970).

Una parte essenziale della storia del nostro paese deve rimanere coperta e i criminali impuniti, perché lo Stato borghese ha la necessità di salvare se stesso, il blocco di potere a “doppio livello e doppia fedeltà” su cui si regge, i suoi apparati speciali (es. Gladio), i suoi più fedeli servitori, le potenze internazionali e le alleanze militari – come la Nato – che garantiscono i profitti, i privilegi e il potere di una minoranza di sfruttatori e oppressori, controllando e gestendo la vita politica italiana.

Questo principio non vale solo per le stragi di carattere fascista, ma anche per tutti gli atti e le strategie volti a diffondere paura e l’insicurezza, nonché per le stragi sul lavoro e ambientali, che hanno causato e causano ogni giorno lutti e disgrazie per la classe operaia e le masse popolari.

L’ennesima riprova viene, in questi giorni, dal processo in Cassazione, sulla strage ferroviaria di Viareggio. Il Procuratore generale (addirittura!) chiede l’annullamento della (mite) condanna a 7 anni per Mauro Moretti, con rinvio in un Appello-bis.

I familiari delle vittime hanno denunciato le manovre in corso per “sollevare” dalle sue pesanti e gravi responsabilità l’ex amministratore delegato Fs Moretti, un personaggio di quello “Stato profondo” in cui si intrecciano organismi legali o meno, interessi economici, finanziari, politici e militari, che esercitano il potere reale.

La vecchia storia, in altre forme, si ripete e si rinnova.

Le stragi impunite sono una chiave importante per comprendere la natura, il ruolo e il carattere dello Stato borghese, le regole della sua politica che è scritta col sangue delle tante vittime: non un organo al di sopra delle classi, non un potere che rappresenta tutto il popolo, non l’uguaglianza di fronte alla legge, ma un comitato che amministra gli affari comuni dei capitalisti e una macchina per mantenere il dominio della borghesia sul proletariato, indipendentemente dalla sua forma di governo.

La lotta per la memoria, la verità e la giustizia, sulle stragi di Stato e da profitto, per denunciare e smascherare i disegni reazionari, per la salute e sicurezza sui posti di lavoro e sul territorio, deve contribuire a far scendere la benda dagli occhi degli sfruttati e degli oppressi, a diffondere la necessità della lotta rivoluzionaria, del potere proletario, il solo che potrà fare finalmente chiarezza sulle stragi e farla finita con gli apparati del terrore antipopolare.

f.i.p. 11-12-2020

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