La barbarie del capitale: sfruttamento, disoccupazione e morte. Unico errore umano: non ribellarsi allo stato di cose presente!

La barbarie del capitale: sfruttamento, disoccupazione e morte Unico errore umano: non ribellarsi allo stato di cose presente!

La realtà rivela che il lavoro è sempre più sfruttato e malpagato, instabile e insicuro, precario e flessibile, sommerso e insalubre … appalti al massimo ribasso e una ragnatela occulta di subappalti.

Dopo Luana, 22enne, stritolata da un macchinario manomesso a Prato, il sangue operaio ha continuato a scorrere sino al massacro di Filippo, 20enne, Roberto, 50enne e Marco, 54enne, volati con il loro sorriso dalla gru di un cantiere edile di Torino.

Questa immane tragedia, nella città dell’occupazione delle fabbriche, di Antonio Gramsci, degli scioperi di Mirafiori, a pochi giorni dal 14° anniversario della strage operaia alla Thyssen krupp, del 5-6 dicembre 2007.

Una decimazione nei cantieri: nel 2019, al 18 dicembre avevano perso la vita 119 lavoratori edili, nel 2021, al 18 dicembre sono 157. Un incremento del 32%.
Nei luoghi di lavoro 4 vittime al giorno, 1 ogni 6 ore; gli infortuni 448mila, 1 ogni 50 secondi. Rischiare di morire per vivere è un’aberrazione istituzionalizzata.

Esser radicali vuol dire andare alla radice del problema per ricercare la soluzione.

L’organizzazione capitalistica del lavoro produce sfruttamento, oppressione, morte; un’organizzazione che impone le ferree leggi del mercato, della competitività, del profitto, al punto da: – manomettere, omettere e cancellare ogni misura di sicurezza e salute; – non applicare adeguate normative di prevenzione e protezione contro l’aumento dei ritmi e dei carichi di lavoro, la flessibilizzazione e la precarizzazione; – imporre la devastante sequela di contratti e contrattini dal ‘Pacchetto Treu’ alla ‘Legge Biagi’, fino al ‘Jobs Act’ di Renzi.

Filippo, Roberto, Marco sono vittime proletarie della “ripresa” capitalistica: intensificazione dello sfruttamento, licenziamenti per profitti e disciplinari, carovita e assalto al salario, ingiustizia e disuguaglianze crescenti.

L’autorganizzazione, l’informazione e la formazione, la lotta nei luoghi di lavoro sono la miglior prevenzione e protezione. Fare sindacato in ogni luogo di lavoro, organizzarsi sindacalmente, è un antidoto necessario contro sfruttamento e oppressione.

L’Organizzazione dei comunisti è la strada obbligata per favorire l’unità, alimentare la solidarietà, sviluppare la lotta, la mobilitazione, l’autorganizzazione della classe operaia e del movimento sindacale nel suo complesso.

L’impegno di comunisti organizzati deve essere teso a rafforzare queste condizioni per modificare i rapporti di forza tra capitale e forza-lavoro a totale vantaggio della classe.

Chi si oppone allo stato di cose presente, chi persegue la società senza padroni e loro servitori, non può e non deve limitarsi a lamenti, a ora basta, a indignazioni … ma promuovere denunce, proteste e scioperi, e iniziare a costruire una giornata nazionale di mobilitazione CONTRO le morti sul lavoro e da lavoro, PER la sicurezza e la salute.

Questo appello/invito è rivolto a chi resiste all’offensiva padronale e governativa, a chi si batte per una società diversa e alternativa e ha conquistato una certa credibilità e autorevolezza in settori di classe e tra i lavoratori e le lavoratrici.

Noi ci siamo e faremo la nostra parte mettendo a disposizione la nostra esperienza e quanto maturato e conseguito negli anni di attività e di impegno per la sicurezza e la salute, contro la repressione nei luoghi di lavoro.

19/12/2021

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